Sono un paio d’anni che usiamo, con soddisfazione, Scalix sia per la nostra struttura, che per quella dei nostri clienti. Innumerevoli sono i vantaggi offerti da Scalix rispetto ad Exchange:
Ovviamente anche Scalix, dato che il suo competitor è proprio Exchange, cerca di combattere nello stesso campo (Windows), offrendo un sistema di autenticazione integrato SSO (Single Sign On) basato su Active Directory: in pratica l’accesso a Scalix tramite Outlook avviene nell’ambito delle credenziali di accesso a Windows (esattamente come Exchange).
Anche Scalix comunque, come tutti i server di posta, soffre. E soffre si di un male che non ha nulla a che vedere con l’aspetto tecnico: la “pigrizia” degli utenti. Pigrizia che porta a mantenere nelle caselle postali migliaia di messaggi, risalenti alla notte dei tempi, nell’eterna convinzione che prima o poi mi serviranno anche queste mail vecchie. Tutto questo trasforma il server di posta in un archiviatore mostruoso sul quale gli utenti avranno sempre modo di lamentarsi perchè diventa lento nelle ricerche.
Ovviamente il lavoro dell’archiviatore NON lo deve fare il server di posta. Piuttosto dei servizi specifici che tengano traccia di tutte le email che passano dal server e le organizzino in archivi debitamente indicizzati che poi andranno interrogati successivamente. Tenendo la posta “archiviata” a parte è poi possibile tenere il mail server “snello” con dei clean-up periodici (magari settimanali) che eliminino dalle mailbox tutto quello che non è lavoro quotidiano.
La nostra scelta è caduta su MailArchiva, un software open, disponibile sia in versione “community” (gratuita) sia in versione “enterprise” (a pagamento). Abbiamo adottato la versione community per l’archiviazione della posta.
Sia Scalix che MailArchiva permettono l’integrazione con Active Directory per l’autenticazione degli utenti e la loro configurazione è decisamente alla portata. Tuttavia MailArchiva, se attivata l’autenticazione con Active Directory, non trova nessuna mail per gli utenti. Perchè ? Il motivo è molto semplice. MailArchiva “legge” gli indirizzi email associati all’utente nell’attributo proxyAddresses dello schema di Active Directory (l’impostazione predefinita per chi ha installato Exchange) mentre Scalix scrive gli indirizzi email in un suo attributo nominato scalixEmailAddress. Ne consegue che MailArchiva non sa quali siano le email di pertinenza dell’utente che ha effettuato l’accesso e, a meno che non sia un admin, non ne mostra nessuna. La soluzione proposta dal team di MailArchiva è quella di passare ad un sistema di autenticazione LDAP e di specificare quale sia l’attributo dello schema che specifica l’indirizzo email : a meno che non abbiate la versione Enterprise (a pagamento) è una spina nel sedere.
La vera soluzione è molto più semplice e di facile implementazione. Basta copiare gli indirizzi email presenti nell’attributo scalixEmailAddress e metterli anche nell’attributo proxyAddresses (che è un attributo standard di Active Directory e quindi presente anche se non avete Exchange montato). I due attributi hanno forme sintattiche leggermente diverse ma con un piccolo script (facilmente schedulabile) potete mantenere allineate le informazioni.
Siete pigri ? … vabbè … ecco lo script per farlo.
Scarica lo zip ed estrai il contenuto (incluse sottodirectory) in una cartella di tua scelta. Per lanciare l’allineamento tra i due attributi basta eseguire, da una macchina membro del dominio e nelle credenziali di un utente che ha diritti di scrittura su AD:
cscript ScxPAUtil.wsf
Verrano eseguite le seguenti operazioni :
Semplice e lineare. Ora MailArchiva “vede” le email corrette.
Si può avere PowerShell su Windows 2000 ? Si
Da dove scarico l’installer di PowerShell per Windows 2000 ? Non lo puoi scaricare perchè non esiste. PowerShell non è nemmeno minimamente supportata per Windows 2000 e vi sono pure dei dubbi sul fatto che sia legale installarla su Windows 2000. E quand’anche riuscissi ad installarla, non ti aspettare che funzioni senza problemi.
Se tutto questo non ti spaventa e vuoi per forza avere PowerShell v. 1.0 sul tuo “vecchio”, fedelissimo e ormai super stabile Windows 2000 … ecco come fare.
WindowsXP-KB926139-v2-x86-ENU.exe /extract
InstallPWS2000.bat
. Lo script copierà i file necessari, genererà gli assembly ed infine li registra nella GAC (Global Assembly Cache). Inoltre crea il collegamento a PowerShell nel menu start.La procedura si conclude qui.
Attenzione. Questa procedura serve solo per l’installazione. Non è previsto uno script per la disinstallazione e non troverai PowerShell installato nella sezione “Add/Remove Programs” del pannello di controllo. Se vuoi rimuovere PowerShell dovrai farlo a mano, seguendo a ritroso i passi scritti nel batch di installazione.
Buona PowerShell a tutti.
Veri segreti oppure solo utili funzionalità scarsamente conosciute e, ancor meno, utilizzate ? Sono propenso a credere di più alla seconda ipotesi.
Tutti conosciamo Google ed il suo logo colorato indissolubilmente associato alla ricerca sul Web. Molti meno sono a conoscenza del fatto che anche Google, come moltissimi prodotti software di largo consumo, include qualche sorpresa (easter-egg), e tante utilità nascoste (mica tanto). Vediamone alcune …
La prima è una piccola curiosità. Digitando il link http://www.google.com/heart/feature_cons.html ecco apparire una bella pagina di ricerca romantica.
Carina vero ? …
Passiamo oltre … Google viene quasi esclusivamente utilizzato per ricerche generiche di testo all’interno dei siti internet. Ma può offrire molto di più. Per esempio, volendo restringere l’ambito della ricerca ai soli file pdf che contengano una certa parola o frase, aggiungeremo al nostro criterio di ricerca la string “filetype:pdf” (senza le virgolette) e otterremo, come risposta, esclusivamente un elenco di documenti in formato PDF.
Potete sostituire “pdf” con le estensioni più comuni dei tipi documento Office (doc per i documenti Microsoft Word, xls per i fogli Microsoft Excel, odf per OpenOffice Write, ods per OpenOffice Calc ecc.) Se il tipo di file è un tipo conosciuto a Google allora lo cercherà per voi, altrimenti si limiterà a cercare solo all’interno dei link che finiscono con l’estensione che avete indicato. Se per esempio volete vedere solo le pagine fatte in .NET, indicherete “filetype:aspx”.
Quanto fa 500 dollari in Euro ? … E un gallone in litri ? … Sono sicuro che almeno una volta vi è capitato di farvi questa domanda. Anche in questo caso Google viene in aiuto senza dover andare alla ricerca di improbabili siti “specializzati” nelle conversioni e, regolarmente, zeppi di banner pubblicitari e amenità di dubbio gusto. Come fare dunque ? Semplice … fare la domanda esattamente come la si pensa.
Un’altra utile funzionalità è data dalla ricerca all’interno di uno specifico sito. Spesso infatti ci si imbatte in siti molto dispersivi, magari non di ultimissima concezione, che non dispongono di una funzionalità di ricerca interna. Basta usare Google per “dotarli” magicamente di questa caratteristica.
Volendo, ad esempio, limitare la ricerca della parola “backup” all’interno del mio blog, limiterò la ricerca inserendo la direttiva “site:an-lan.it” dopo il mio criterio di ricerca. In questo modo i risultati presentati saranno solo quelli che provengono dal sito richiesto.
Che tempo fa ? Anche in questo caso Google ve lo dice subito. Basta chiedere “meteo <nome città>” (dove <nome città> deve essere sostituito con il nome della città che vi interessa) et voilà …
Ovviamente per alcuni (o molti di voi) non vi è niente di nuovo sotto il sole … però a qualcuno serve.