Nell’anno domini 2001 il Canton Soletta, dalla vicina Svizzera, ha avviato un ambizioso progetto di ristrutturazione dell’infrastruttura IT nella pubblica amministrazione avente per obiettivo la migrazione del parco software. L’imperativo era quello di abbracciare, per quanto possibile, il mondo Open-Source adottando ovunque Linux come sistema operativo di base ed il più vasto parco possibile di applicazioni compatibili con il pinguino. L’obiettivo, nemmeno troppo nascosto, era quello di dimostrare come l’OSS fosse in grado di abbattere i costi per licenze e di fornire in generale un parco software intrinsecamente più sicuro.

Insomma … in poche parole, dimostrare in concreto quello che i sostenitori di “Linux-per-tutti” predicano con alterne fortune. Lo stesso commissario europeo per l’ICT Neelie Kroes, ha più volte esortato i propri stati membri all’adozione di software open nelle pubbliche amministrazioni.

Purtroppo i risultati attesi non si sono verificati e, dopo ben 9 anni di lavori (3 in più di quanto inizialmente stimato) il Canton Soletta alza bandiera bianca e si accinge ad abbracciare Windows 7 come dotazione di base per i pc della propria amministrazione. Qui trovate l’articolo purtroppo in tedesco. E qui una versione tradotta in inglese.

Le motivazioni di questo fallimento sono molteplici e non vanno certo imputate al solo Linux: una serie di ritardi negli sviluppi, il fallimento di alcuni fornitori e l’attesa di funzionalità che non arrivano mai, hanno portato i dipendenti a manifestare con sempre maggiore insistenza la loro frustrazione e, di conseguenza, il proprio calo di produttività.

Senza contare che la migrazione di applicazioni altamente specializzate, inizialmente progettate per windows, si è rivelata più complessa del previsto: il progetto Ambassador, che avrebbe dovuto occuparsi dell’interfacciamento del database delle decisioni consiliari con Open Office, sebbene completato, soffre ancora di pesanti problemi di performance.

A dispetto di alcuni sondaggi interni sulla soddisfazione degli utenti, che rivelerebbero livelli di soddisfazione con il nuovo ambiente vicini all’80%, il capo progetto Bader ha rassegnato le proprie dimissioni ed il Canton Soletta ha annunciato che adotterà una doppia strategia sostituendo Linux con Windows 7 e, ad esempio, rimettendo Outlook laddove si era deciso di adottare la sola webmail di Scalix.

Questo conferma ancora una volta, come la migrazione a sistemi open source e, più in generale, l’ideologica volontà di abbandonare Windows a tutti i costi, non siano in realtà cosa facile a farsi.