L’entusiasmo che getta migliaia di utenti nelle mani dei gestori dei siti di aste a prezzi pazzi (dove in realtà si è pazzi ad accettare le regole del gioco piuttosto che, come dice la pubblicità, essere pazzi a non partecipare) è impressionante. Altrettanto evidente è che si tratta di vere e proprie trappole per polli: sebbene, al momento, non siano ancora stati dichiarati illegali (i siti di aste di cui parlo, non i polli) ci sarebbe molto su cui riflettere prima di affidarsi a questo meccanismo perverso. Vediamo perchè …

In attività dal 2008 (secondo quanto dicono loro) il marchio madbid è sinonimo di un ingegnoso modo per infilare un ago in vena agli sfortunati bidders e, piano piano, succhiare il sangue avendo però l’accortezza di non succhiarne troppo per volta: se il gonzo muore finisce il divertimento e, ovviamente, il guadagno.

  1. Non è un’asta.La definizione di “asta”, secondo il dizionario italiano, è vendita pubblica al migliore offerente. Questo implica che tutti coloro che non sono migliori offerenti non acquistano nulla e a costoro non viene venduto nulla. In altre parole, se non risulto essere il miglior offerente per il tal oggetto, non ho speso nulla (modello e-bay). Al contrario gli inventori di madbid impongono che per poter fare la propria offerta (al rialzo sempre di 1 centesimo sul prezzo precedentemente raggiunto) si debba spendere un gettone (bid) che ha un suo costo (molto superiore al centesimo di aumento del prezzo). E questo costo non diventa componente del prezzo finale di acquisto, è semplicemente un acquisto per poter utilizzare lo strumento madbid e finisce dritto dritto nelle tasche dei gestori. Non ti sei aggiudicato l’oggetto ? Non importa, i tuoi gettoni li hai spesi e non li vedi più. Punto ! E’ un sistema più simile all’acquisto dei biglietti delle fiere di beneficenza che un’asta vera e propria.
  2. Non è una vendita al miglior offerente.Nel senso comune il miglior-offerente è colui che intende, e si impegna in tal senso, ad offrire l’importo in denaro maggiore per potersi aggiudicare un oggetto. E’ il caso di madbid ? Proprio no ! Prima di tutto non potete decidere quanto offrire : ogni rilancio comporta un rialzo di 1 centesimo di euro. Per tutti e senza deroghe. Non potete quindi decidere di sbaragliare la concorrenza ed offrire una cifra sensibilmente più alta benchè per voi conveniente. Potete solo aspettare di essere l’ultimo offerente senza che nessun altro rilanci ancora. Quindi se analizziamo la definizione “migliore offerente” dal punto di vista della quantità di denaro sborsato … potreste essere quello che ha speso di più di tutti ma, non essendo l’ultimo, rimanete con le mani vuote.
  3. Non è una vendita a prezzo vantaggioso.Prendiamo il caso di una vendita all’asta di un’automobile. Quanto più il prezzo è basso tanto più alto sarà il numero di coloro che sono disposti a fare un’offerta anche con un piccolo rialzo. Ma quanto più il prezzo si avvicina a quello di listino (per cui la convenienza cala) tanto più risicato sarà il numero di coloro che faranno offerte fino ad arrivare ad un punto di equilibrio in cui un eventuale rilancio viene considerato sconveniente da chiunque e, a quel prezzo, l’auto verrà venduta. Con madbid invece il sistema di incremento del prezzo di aggiudicazione è sempre di 1 centesimo per ogni rilancio, il che mantiene sempre il prezzo molto basso dando l’illusione (si badi bene … illusione) al potenziale acquirente di fare sempre e comunque un affarone, mentre dietro le quinte i gestori di madbid incassano soldi per ogni puntata. I vostri soldi. Torniamo all’esempio dell’auto. Diciamo che il listino sia di 20mila euro. Fino ad un prezzo di 5mila euro voi la comprereste ? Penso che la stragrande maggioranza di voi dirà di si … bene con madbid per arrivare ad un prezzo di 5mila euro bisogna aver rilanciato 500mila di volte e per ogni rilancio madbid incassa mediamente 50 centesimi ovvero un totale di 250mila euro. Voi pensate di poter acquistare un’auto che vale 20mila euro a 5mila, ma in realtà fate parte della schiera di coloro che rimpinguano le casse di madbid per 10 o 20 volte di più.
  4. Il fattore “C”.Ovvero la fortuna (altrimenti detta “culo”). In qualsiasi attività sociale dove la componente aleatoria, quindi il caso, sia fattore determinante o anche solo prevalente al verificarsi di una condizione vantaggiosa per un numero esiguo di persone, o solo di una, si entra nella fattispecie dei c.d. giochi a premi e lotterie. Ed è esattamente quello che succede con madbid: voi non sapete quanti altri giocatori sono al vostro stesso tavolo (il giocatore di tombola invece sa quanti numeri ci sono nel bussolotto), non sapete, per ogni altro giocatore quanto sia disposto a spendere in rilanci (il giocatore di poker invece sa bene quale è lo stack dei suoi avversari), non avete idea di quanti giocatori nuovi possono entrare in qualsiasi in momento, e non potete sapere quanto durerà ogni vendita. Come si fa a vincere allora ? Tenteranno di spiegarvi che con buona tecnica, studio degli avversari e pazienza … si potrebbero ottenere dei bei vantaggi. Tutte balle. Occorre solo molta fortuna. Trovarsi in posizione giusta al momento giusto: esattamente come la pallina del lotto si trova al posto giusto nel momento giusto di fronte alla dea bendata.
  5. Il banco vince sempre.Se ancora non bastasse tutto questo per farvi desistere dall’idea di partecipare a questi assurdi sistemi di aggiudicazione, o se, peggio, foste tra quei fervidi sostenitori della bontà dell’idea (posso capire gli inventori del giochino), vi invito a leggere con cura i termini e le condizioni di adesione che vengono pubblicate sul sito di madbid. Ecco un estratto : “MadBid si riserva il diritto di modificare i tempi dell’asta in qualsiasi momento. Inoltre, MadBid si reserva di aggiungere, riprogrammare o eliminare i prodotti dal sito web MadBid.com in qualsiasi momento senza preavviso, comprese le aste che sono già in corso.” Volete la traduzione ? Eccola : in qualsiasi momento dovessimo accorgerci che non stiamo facendo abbastanza soldi con la vendita dell’oggetto, o ritenessimo che il prezzo è troppo basso o addirittura non lo avessimo in casa e avessimo pubblicato il pezzo come specchietto per le allodole, possiamo cambiare le carte in tavola a nostro piacimento.
    Si avete capito bene. E come se vi trovaste ad una roulette e la pallina stesse per finire nella casella su cui avete puntato tutto e, improvvisamente, il croupier allunga la mano e dà una botta alla pallina per farla cadere da un’altra parte.

 

Quest’ultimo punto da solo varrebbe, a mio parere, a far scappare a gambe levate qualsiasi potenziale utente. Ma si sa … la rete è fatta di utonti non di utenti: basta solo annunciare che si svende un iPhone per avere immediatamente una massa di imbecilli vocianti che si azzuffano (vedasi inaugurazione Trony a Roma). E per questo motivo i siti come madbid proliferano talmente è buona l’idea.

L’ultimo in cui mi sono imbattuto è moleprice.com dove l’idea rivoluzionara, rispetto a madbid, sta nel prezzo che non sale di un centesimo alla volta … SCENDE !!!! Questo dovrebbe allettare ancora di più i potenziali acquirenti i quali, solleticati dalla possibilità di ottenere pure dei prezzi negativi, continuano a puntare … con lo stesso meccanismo di madbid.

In conclusione … fino a che questi siti non saranno dichiarati illegali nulla vi vieta, se non il vostro buon senso, di evitarli come la peste.