CouponaL’acquisto di prodotti e servizi tramite i più diffusi e riconoscibili siti presenti in italia (GroupOn, GroupAlia, LetsBonus ecc) è pratica sempre più diffusa. La percezione che si possano ottenere dei grandissimi risparmi è fortemente radicata nell’immaginazione dell’utente, ma pochi si chiedono davvero se le loro aspettative siano effettivamente rispettate e, soprattutto, se lo sconto ci sia effettivamente come annunciato.

Quando i primi siti per “gruppi di acquisto” si sono presentati sulla rete il modello era totalmente diverso: si costruivano prima dei gruppi di persone interessate ad un determinato servizio/prodotto e, al raggiungimento del numero minimo richiesto, l’aggregatore (il sito) acquistava il lotto dal venditore per poi ridistribuirlo ai propri partecipanti. In questo modo, acquistando per lotti consistenti, l’aggregatore riusciva a spuntare prezzi interessanti o vantaggiosi per il medesimo prodotto che, altrimenti acquistato al dettaglio, sarebbe costato (singolarmente) molto di più. Un po’ come diventare acquirenti all’ingrosso.

La fama raggiunta, in poco tempo, da questi siti di aggregazione della domanda, ha fatto rapidamente cambiare il modello, a vantaggio del sito stesso: sono ora i venditori di prodotti che puntano ad inserire le loro offerte a sconti, annunciati come particolari, in numero limitato e senza garanzia alcuna che si possa raggiungere il numero minimo di vendite per renderle economiche. Il consumatore quindi passa da soggetto “attivo”, in quanto si aggregava in gran numero per poter accedere allo sconto da “grossista”, a soggetto “passivo” ovvero deve prendere il prezzo offerto senza possibilità ulteriore di contrattazione.  Questa modifica nel comportamento non è di secondaria importanza: specialmente nel mondo dei servizi (ristorativi, ricreativi, professionali ecc.) la qualità delle offerte promosse è spesso molto diversa dallo standard che ci si attenderebbe normalmente dall’esercente.

Mi spiego: se un ristorante offre una cena con sconto del 30% mi aspetto di trovare il classico menu di quel ristorante scontato del 30% e non un “menu particolare per i coupon” a basso costo.  Spesso mi è capitato invece di trovare non solo un tavolo “dedicato” ai poveretti che acquistano il coupon (magari vicino al cesso), ma anche il menu “limitato” con una (dico una) fetta di prosciutto come antipasto e modeste porzioni che non basterebbero nemmeno come aperitivo. Il tutto condito da un servizio con il quale ti fanno sentire chiaramente di essere un barbone. Per non contare il fatto che spessissimo i giorni per poter fruire del vostro buono sono limitati (a volte solo uno a settimana). E la ristorazione è solo un esempio.

Per i servizi ricreativi è la stessa cosa: nulla di lontanamente paragonabile al servizio a “prezzo pieno” quanto, piuttosto, un servizio in “economia” sul quale il venditore ha comunque un margine di guadagno soddisfacente.

E allora ? Dove sta lo sconto ? Dove sta la parte che l’esercente mette per promuovere la propria attività ? Nella realtà non c’è quasi mai. Gli sconti che vedete pubblicati sulle pagine dei portali che vendono coupon sono totalmente inventati e non verificabili.

Alcuni consigli dunque per verificare se l’acquisto di coupon che state facendo conviene davvero:

  1. Valutate correttamente l’offerta come descritta nelle pagine internet su cui si vende il coupon e poi, fingendovi un normale consumatore, contattate il venditore per chiedere informazioni sui prezzi reali che vengono applicati e se l’offerta è un vero sconto oppure si tratta di un “pacchetto a basso costo”: se è questo il caso lasciate perdere;
  2. Verificate con molta attenzione se esistono sul web delle recensioni negative sull’esercizio o sul negozio da cui volete acquistare;
  3. Pretendete che il servizio che vi viene offerto sia esattamente quello pubblicizzato nella foto dell’offerta: specialmente per i soggiorni benessere ! Se vedete una sauna bellissima con luci soffuse e morbidi asciugamani in foto, e poi vi infilano in un buco puzzolente con della carta vetrata per asciugarvi … protestate sonoramente e pretendete la restituzione di quanto pagato;
  4. Una volta sul posto chiedete cosa costerebbe usufruire del servizio senza coupon: troverete spesso la sorpresa di avere prezzi assolutamente identici a quelli già pagati per il coupon (quindi lo sconto pubblicizzato era fasullo);
  5. Prima di acquistare cercate anche sul web offerte analoghe: specialmente per l’elettronica a volte vi fanno apparire sconti eccezionali che alla fine risultano in prezzi ben più alti di quelli che trovereste su altri negozi. Un esempio ?  Guarda qui sotto: queste due immagini sono prese la prima da un sito specializzato nella vendita per coupon alla data di oggi (23.09.2013) mentre la seconda da una normale inserzione su ebay in medesima data: come potrete vedere ingrandendo l’immagine il prodotto è assolutamente lo stesso ma nel primo il prezzo è di ben 9,90 con uno sconto di ben il 75% mentre nella seconda lo stesso articolo costa solo 3,99 con spedizione gratuita in italia. Quale conviene di più e quanti soldi ci sta lucrando il venditore ?
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  6. Diffidate degli sconti esorbitanti: sconti oltre il 30, 35% sono quanto meno sospetti.
  7. Se possibile quando usufruite del servizio o del prodotto, fate fotografie dell’ambiente in cui siete, del cibo che vi servono, della pulizia delle stanze ecc. Qualsiasi cosa che possa essere utile alla verifica della qualità cui avreste diritto e che non avete ricevuto.
  8. Se i vostri diritti vengono calpestati o se la qualità del servizio o del prodotto che avete acquistato è al di sotto delle aspettative protestate, protestate e ancora protestate: scrivete email al venditore di coupon lamentando, in modo garbato, tutto quello che avete osservato e le carenze che avete subito: ricordatevi che sono i gestori dei coupon che devono verificare l’effettiva qualità dei prodotti/servizi pubblicizzati tramite le pagine dei loro siti. Se tentano di rimandarvi direttamente all’inserzionista, lamentatevi ancora e dite che gestire le controversie per il servizio è un problema loro. Non cedete alla voglia di lasciar perdere: più siamo a lamentare le schifezze che ci propinano più sarà interesse dei venditori innalzare la qualità delle offerte.

In conclusione vorrei solo suggerirvi di non prendere le offerte che ricevete, magari con insistenza via email, come oro colato: la fregatura è sempre dietro l’angolo.