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Disorganizzata cronologia di esperienze IT (e non …)
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10 ragioni per abbandonare l’IT

Premetto che questo articolo non è farina del mio sacco e che il giusto tributo va concesso all’autore, Jack Wallen, che lo ha originariamente redatto in inglese. Tuttavia mi trovo talmente d’accordo con queste osservazioni che mi prendo volentieri l’onere di tradurlo in italiano.

Alzi la mano dunque chi, lavorando nel settore IT, non ha mai pensato di abbandonare tutto. Non siate timidi. La carriera nell’IT è probabilmente una delle più stressanti tra quelle che si possono scegliere. E sfortunatamente l’università non ti insegna i corretti meccanismi per imparare a gestire lo stress per giorni/settimane/mesi … a volte anni. Vediamo quindi quali potrebbero essere i motivi per abbandonare tutto.

1 Stress

Se qualcuno vi dice ancora che il vostro lavoro è facile e comdo … tappategli la bocca. Non incorrere nello stress, in questo settore, è cosa più unica che rara. Ricordatevi che i dipartimenti IT sono in perenne gestione del disastro. Quando vi chiama un cliente o un utente si tratta quasi sempre di un’emergenza che deve essere gestita subito. E quando lavori su questi problemi è meglio non fallire perchè un cliente insoddisfatto anche solo una volta sarà, molto spesso, sinonimo della perdita del contratto. Ma ciò che è peggio è che lo stress non ti abbandona mai: in ogni minuto della giornata lavori di più di quanto sarebbe saggio.

2 Orari

Se vuoi un lavoro dal Lunedì al Venerdì, dalle 8:30 alle 17:30 … è meglio che cerchi altrove. E non ti limiti a lavorare di più della media di altre professionalità, ma ti devi anche sbattere fuori dall’orario “d’ufficio” per tenerti aggiornato e migliorare le tue capacità per essere all’altezza della competizione. E come se non bastasse le persone che ti stanno vicino (amici, famiglia, conoscenti) approfitteranno in continuazione della tua cortesia e gentilezza per avere sempre in ordine il loro computer.

3 Farsi pagare

Se sei un libero professionista uno dei problemi più grossi da affrontare è il farsi pagare. E se non ti pagano, non mangi. Non hai certo la tranquillità e la sicurezza di ricevere il tuo stipendio mensile. Già questo è un bello stress. Ovviamente per poter ovviare al problema ti vengono anche richieste doti politiche e diplomatiche di rara finezza per potere continuare a mantenere buoni rapporti con i clienti anche quando questi non lo meriterebbero, solo per lo scopo di portare a casa i tuoi soldi.

4 La gente (in generale)

Questa è forse la parte più difficile da ammettere. Fino a qualche tempo fa ero una persona positiva, piena di energie e sempre ottimista, ma dopo essermi immerso nel mondo delle consulenze IT mi sono trovato sfruttato, malpagato, poco apprezzato, incompreso. E’ una continua lotta contro l’istinto a volersi ritirare in vita monastica. Questo non vuol dire che la gente sia cattiva per principio: è solo che quando vesti la “giacchetta” dell’ IT ti guardano tutti sotto una luce diversa. Sei contemporaneamente il salvatore ed il carnefice.

5 La catena del comando

Diciamoci la verità: non molti dirigenti di alto rango capiscono il vostro lavoro. Pensano che dovreste essere in grado di fare tutto con budget da miseria, senza aiuto e che dovreste trattare gli utenti come essere umani migliori di quanto voi stessi non siate. E per di più pretendono che siate in grado di far marciare quei vecchi PC per almeno 10 anni indipendentemente dai programmi che ci si mette sopra. Questa incomprensione tra tecnologia e necessità rende il vostro lavoro tecnicamente impossibile. Voi conoscete il vostro lavoro e sapete di conoscerlo. Il management non sa niente del vostro lavoro ma non sa di non sapere niente: non appena cercano di intromettersi nella gestione del vostro dipartimento, ogni piccola o insignificante decisione viene esacerbata.

6 La tecnologia

Provate mai la sensazione di sapere che di li a poco tutta la tecnologia di questo mondo vi si ribellerà contro ? Sono i giorni in cui vi viene voglia di prendere baracca e burattini e mandare tutto a quel paese. Ogni giorno è una battaglia per mantenere i PC in ordine e perfettamente funzionanti (specialmente quelli Windows) ma per qualche motivo sembra che prendano vita propria e si divertano a scompigliare tutto. I giorni in cui sei tu a vincere sono sempre meno di quelli in cui, purtroppo, perdi.

7 La competizione

Una cosa è certa: ci sarà sempre qualcuno più bravo di te. Ma nel mondo IT il rapporto non è mai 1:1. Per ognuno di noi ci sono almeno 100 persone più veloci, più intelligenti e meglio equipaggiate. Lo scenario IT è sempre in rapida evoluzione e se non riesci a tenere il passo … le tue occasioni di lavoro si assottigliano sempre più. Più passa il tempo in questo lavoro più ti rendi conto che è un affare per persone giovani, capaci di adattarsi, che siano agili e che lavorino le ore necessarie possibilmente senza “distrazioni” di altra natura come la famiglia. Non dico che anche i “vecchi” non possano trovare occasioni ma … ogni giorno una competizione già feroce diventa, se possibile, ancora più feroce.

8 La nuvola (The Cloud)

Ogni volta che sento un qualche personaggio in tv che parla della nuvola, mi viene voglia di strapparmi i capelli e di prendere a calci il televisore. La nuvola è sempre stata uno di quegli aspetti dell’IT la cui definizione è sempre fumosa. Cosa è esattamente la nuvola ? Dovrei utilizzarla ? Quanto costa ? E’ sicura ? Domande di questo tenore arrivano da ogni parte. In genere, quando i clienti me le pongono, chiedo loro se hanno mai usato Google Docs o Gmail. Se mi rispondono “si” allora gli dico che hanno già utilizzato una nuvola. Ma questa risposta non li soddisfa mai. I clienti e gli utilizzatori finali pensano che la nuvola sia un qualcosa che possa rendere il loro lavoro magicamente più veloce, più intuitivo e facile. Ah se solo sapessero la verità…

9 Mancanza di standard

Le nostre sarebbero infinitamente migliori se si potessero adottare universalmente alcuni standard. Molti progetti Open-Source hanno fatto di tutto per fissare e sviluppare degli standard per essere regolarmente buttate al tappeto dal software proprietario. I vendor di software proprietario hanno tutto l’interesse a mantenere il loro codice chiuso e non compatibile con gli standard solo per mantenere la loro base sempre fidelizzata. Certo … questo ha un senso. Ma il pervicace rifiuto ad adattarsi ad una qualche forma di standard è causa di tremendi mal di testa per i professionisti IT e per gli utenti finali.

10 Rispetto

La pubblica opinione storce sempre il naso di fronte ai professionisti IT. Perchè ? Ci sono molte ragioni. Sono rimasti già scottati oppure hanno sempre avuto consulenti che volevano solo vendere cose migliori e più grosse, quindi più costose. (Nota di Anlan : specialmente nel nostro paese, dove l’IT pro non è certo una professione protetta, la competizione sul piano professionale porta a comparare irrispettosamente il professionista con anni di esperienza al “nipote di mio cugino che è bravo con i computer”.).

 

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Quale smartphone ? Blackberry, iPhone, Android …

La popolarità di cui godono gli smartphones è tale che ormai l’unica vera discriminante nella scelta riguarda la parte smart piuttosto che quella phone: esistono modelli cellulari anche da poche decine di euro che svolgono egregiamente il “semplice” lavoro di telefono.

Si tratta quindi di capire cosa ci si aspetta dalla propria unità palmare e di quali servizi si avrà bisogno nella gestione della nostra mobilità. Personalmente non amo le distinzioni tout-cour tra apparati “professionali” e non : in linea di massima con qualsiasi smartphone potete portarvi dietro una parte (piccola o grande) del vostro desktop elettronico. E’ innegabile comunque che alcuni brand inseguano specializzazioni in alcuni specifici.

Research in Motion BlackBerry

Il marchio BlackBerry non ha sicuramente bisogno di presentazioni e nell’immaginario collettivo viene immediatamente associato ai caratteristici telefoni con tastiera qwerty e pallina/puntatore.

La caratteristica saliente di questo apparato (quello in figura è solo uno dei tanti modelli) sta nel fatto che si tratta di una soluzione che fa dell’ email-messaging il suo vero punto di forza: il telefono, infatti, si accompagna quasi indissolubilmente ad un servizio di push-email offerto e gestito direttamente dalla Research In Motion (RIM) per il tramite dei carrier locali nazionali. In parole molto povere questo servizio fa in modo che al telefono vengano inviati i messaggi email (e altro) senza che debba essere l’utente ad invocare operazioni di “invia e ricevi” o senza che si debba pianificare sul proprio telefono delle sincronizzazioni schedulate (es. ogni 10 minuti) con la propria mailbox. Ma quello che è più importante è che tutte le comunicazioni con la nostra mailbox avvengono su un canale di comunicazione dedicato e specifico per questo apparato e per il servizio.
BlackBerry Internet Service (BIS) e BlackBerry Enterprise Server (BES) consentono una sincronizzazione costante tra il vostro smartphone e la casella postale senza doversi preoccupare del traffico internet. Per le aziende generalmente il BB è preferibile agli altri smartphone soprattutto per il controllo che il servizio BES permette di avere sui palmari.

Se le vostre esigenze quindi si “limitano” alla necessità di poter disporre di un mezzo di comunicazione molto specializzato sulle email e sulla sincronizzazione di contatti e attività, se la vostra casella di posta aziendale è ospitata su Exchange Server, se non volete preoccuparvi di quante email inviate o ricevete … e soprattutto non avete altre richieste particolari, allora troverete in BlackBerry e nei suoi servizi un robusto ed affidabile compagno di lavoro.

Per tutto il resto non cercate di confrontare il BB con altri smartphone perchè rimarrete sicuramente delusi: le ridotte dimensioni dello schermo, il browser poco efficiente e lento, le funzioni multimediali scarse e la fotocamera non proprio di altissima qualità non lo rendono certamente un trend-leader.

Apple iPhone

Se qualcuno dice che non sa cosa sia … mente spudoratamente. La notorietà del marchio, unita a battage pubblicitari di grande effetto, lo rendono, nel mondo dei cellulari, quasi un mondo a se.

 

Come per il blackberry anche con iPhone potete ricevere ed inviare email, sincronizzare i contatti della rubrica e mantenere in ordine l’agenda dei vostri appuntamenti. Ma lo farete prevalentemente alla maniera “tradizionale” ovvero impostando il telefono in modo “pull” attraverso internet: ovvero è il telefono che recupera dalla casella email le informazioni ad intervalli regolari: occhio quindi a disporre sempre di un piano di abbonamento “dati” parecchio capiente. Oltre a questo però avrete anche a disposizione un’ottimo browser per internet, migliaia di applicazioni installabili con un “tap” sullo schermo tramite l’Apple Store, fotocamera di alta qualità e gestione degli archivi fotografici di sicuro effetto, potete sincronizzare la vostra musica tra l’iPhone e l’iPod e iTunes, potete guardare lo schermo in landscape o portrait a vostra scelta … insomma un sacco di roba. E se siete dei fanatici dello “style” … allora siete a casa vostra. Ma c’è anche un rovescio della medaglia : Apple è molto attenta alle policy di lock-in della propria clientela e vi “abitua” a pensare Apple, ad amare il marchio e, soprattutto, ad usare quanto più possibile software direttamente prodotto direttamente da Cupertino o approvato da loro. Insomma bisogna diventare degli iFan e spesso obbligati a forza: perchè mai dovrei per forza avere iTunes per attivare il telefono ?

Ogni tanto bisogna sopportare qualche disagio dovuto principalmente alle guerre che la casa di Cupertino intenta contro software concorrenti come per esempio il supporto Flash che è deprecato rispetto a QuickTime (ma va ?). Trattandosi poi di un marchio molto sensibile all’immagine e che abitua moltissimo i propri utenti a questo modo di pensare, dovrete abituarvi al concetto del ModelYear tanto in voga nelle auto: la macchina è sostanzialmente la stessa ma piccoli aggiornamenti nelle modanature o nel taglio dei fari vi faranno apparire non aggiornati, non all’ultimo grido, e quindi … metterete la mano al portafogli per avere l’ultimo modello.

Difficilmente poi potrete spingervi nella personalizzazione del vostro telefono: il browser è Safari! Stop. la musica è iTunes! Stop. Ma questo non è sempre un male : a volte l’alta standardizzazione permette un accesso più immediato e facile alla tecnologia. (Molti vi diranno che un iPhone potrà usarlo anche la nonna).

Google Android

In realtà non si tratta di un telefono come i precedenti due, ma di un sistema operativo specificamente pensato per smartphones. Non esiste quindi un vero e proprio telefono Google (anzi si … si chiama Nexus One … anzi no perchè non lo produce Google … insomma è complicato !!), ma una serie di produttori che implementano sul loro hardware il sistema di Google.

Di primo acchito tutte le piattaforme che implementano Android sono da porre in diretta contrapposizione all’ iPhone. Le funzionalità che intendono perseguire sono sostanzialmente le stesse anche se cambia profondamente la filosofia con cui vengono affrontate le soluzioni. Android infatti è un sistema operativo open e gratuito sul quale e per il quale ognuno può scrivere estensioni e applicazioni specifiche: facile quindi personalizzare il telefono, cambiare ciò che non ci piace o installare ciò che preferiamo, usare il telefono anche come “mini hard disk rimovibile”, ecc. ecc.

Insomma il grado di libertà è massimo anche se non sempre è un bene: troppe opzioni possono confondere e della “qualità” di ciò che scaricate non si può essere mai certi. Recenti sono le polemiche sulla “tracciatura” dei dati degli utenti da parte di alcune applicazioni per Android. Inoltre il parco software non è ancora vasto quanto quello di Apple ma data la giovane età del prodotto c’è tempo sicuramente per rifarsi.

Anche qui comunque : sempre accertarsi di disporre di un piano dati particolarmente ricco con il proprio gestore altrimenti vi troverete a pagare bollette telefoniche decisamente importanti.

 

In conclusione forse il meno “smart” dei tre è senz’altro il BB ma è anche quello che ha puntato sulla “specializzazione” delle email e dei contatti. Inoltre la sua piattaforma Business non solo è la più avanzata ma è anche l’unica. Apple e Android si combattono invece su un piano più articolato fatto di multimedialità e interconnessione continua con mille servizi. Non credo che ve ne sia uno che possa essere eletto migliore degli altri su una base omogenea: le tecnologie sono diverse, il target di mercato è diverso, il branding è diverso. L’unica cosa che mi permetto di dire è che per quanto concerne l’iPhone a volte assume un po’ troppa rilevanza l’aspetto “modaiolo” … ma è solo una mia personalissima opinione.

 


Thunderbird 3 : numero di elementi nelle cartelle

Con Mozilla Thunderbird 2 era possibile personalizzare l’aspetto dell’albero delle cartelle indicando quali campi/informazioni visualizzare. Tra queste mi è sempre risultata comoda la visualizzazione del numero totale di elementi presenti in ogni cartella (giusto per decidere quando è ora di iniziare a fare pulizia).

Con Thunderbird 3 questa opzione nativa non è più disponibile (chissà perchè poi …?!) ma è comunque ottenibile installando una delle moltissime estensioni. Nel caso specifico dovremo cercare l’estensione/add-on/componente aggiuntivo (chiamatela un po’ come vi pare) Extra Folder Columns (download).

Dopo l’installazione, nell’intestazione dell’albero delle cartelle, compara l’icona che vi permette di selezionare le colonne extra disponibili tra cui :

  • Numero di messaggi non letti
  • Numero totale di messaggi
  • Dimensioni complessive della cartella

Colonne extra per cartelle in TB3

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