10
Nov
2011
Dopo aver corretto il codice html del mio blog per farlo risultare valido alle verifiche w3c, mi sono messo ad analizzare un altro problema che nasce da quella tecnica: le performance di caricamento della pagina. Google è molto attenta alle performance offerte dai siti che indicizza e mette a disposizione diversi strumenti per ottimizzare l’output di ogni pagina affinchè risulti essere il più rapido possibile da visualizzare e, quindi, da fruire per i vostri visitatori. Non è da sottovalutare un altro fatto: quanto più il sito sarà rapido, tanto più alto sarà il numero di pagine che Googlebot (il crawler che vi indicizza) riuscirà ad ottenere in pasto nel tempo che BigG dedica alla scansione.
Tra i vari suggerimenti offerti dallo strumento di analisi PageSpeed risulta critica l’azione di Rimandare l’analisi del codice Javascript: in pratica si tratta di rinviare tutta l’esecuzione del codice javascript non necessario al rendering della pagina a dopo che il documento è stato caricato e quindi a dopo che i contenuti siano visibili.
Analizzando ora quello che avevo illustrato nell’articolo su come convalidare il bottone GooglePlus, vediamo che durante il caricamento della pagina vengono eseguite le istruzioni di rendering (in java) dei bottoni. Infatti ad ogni articolo emesso dallo script index.php genero il codice che riporto di seguito:
1 2 3 4 | <div id="plusone-div<?php the_ID() ?>" class="plusone"></div> <script type="text/javascript"> gapi.plusone.render('plusone-div<?php the_ID() ?>',{"size": "medium", "count": "true", "href": "<?php the_permalink() ?>"}); </script> |
Questa impostazione è sconsigliata perchè interrompe il normale rendering della pagina e impone l’esecuzione del codice javascript per poi riprendere di nuovo ad elaborare la restante parte del codice html. Come fare allora per rinviare a dopo il caricamento del documento il rendering dei bottoni Google Plus. E’ piuttosto semplice: emettiamo per ogni articolo un normale <div> formattato come il precedente ma questa volta aggiungiamo all’attributo title il valore dell’url di riferimento a cui agganciare il bottone stesso.
1 | <div id="plusone-div<?php the_ID() ?>" class="plusone" title="<?php the_permalink() ?>"></div> |
Dobbiamo ora inserire nel file header.php (lo script che genera l’intestazione di ogni pagina) un nuovo script javascript all’interno della sezione <head>. Ecco il codice:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 | <script type="text/javascript"> function renderPlusOnes() { var plusOnes = document.getElementsByClassName('plusone'); for (var i=0, plusOne; plusOne = plusOnes[i++];) { if (plusOne.title) { gapi.plusone.render(plusOne.id,{"size": "medium", "count": "true", "href": plusOne.title}); } } } } </script> |
Questa funzione ricerca tutti i div di classe plusone all’interno del documento e per ognuno di essi invoca la funzione di Google che esegue il render del bottone al loro interno. Noterete che l’attributo title viene utilizzato come segnaposto per l’url di destinazione. Ora non resta che modificare il tag <body> per fargli eseguire la funzione al caricamento.
1 | <body onload="javascript:renderPlusOnes(); return true;"> |
Altri tre punti guadagnati nell’indice di performance di Google (ora 88/100) e tutto come sempre nel rispetto della convalida W3c.
08
Nov
2011
Inserito da: Andrea Lanfranchi in: Internet, Programmazione, Seo
Come in un precedente articolo nel quale mi sono occupato della convalida W3c del sito dopo che si è inserita l’implementazione del bottone +1 di Google, anche per il bottone Mi Piace di Facebook è necessario procedere a qualche aggiustamento per poter ottenere una convalida del proprio sito. Queste brevi indicazioni prescindono dall’ottenimento di un codice Applicazione che dovrete comunque richiedere nella sezione Developer di Facebook.
Dunque … cominciamo con lo script principale che Facebook vi chiede di inserire nella pagina. Quello che vi rilasciano inizia così :
1 | <script>(function(d, s, id) { |
Tuttavia questa impostazione non è convalidabile perchè manca l’attributo type. Dovrete quindi modificare la riga in questo modo :
1 | <script type="text/javascript">(function(d, s, id) { |
Per ottimizzare poi l’esecuzione dello script, in modo che non blocchi il render della pagina durante il caricamento, è consigliabile attivare la modalità asincrona aggiungendo una sola riga di codice:
1 2 | js.src = "//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1&appId=xxxxxxxxxxxxxx"; js.async = true; /* Aggiungere questa */ |
Ora è necessario specificare dove si desidera che vengano emessi i bottoni. A questo proposito Facebook vi fa inserire un elemento div tipo il seguente:
1 | <div class="fb-like" data-href="......" data-layout="standard" data-send="true" data-width="450" data-show-faces="false"></div> |
Questo elemento, così impostato, non può essere validato perchè attributi come data-href, data-send ecc. non sono validi per l’elemento DIV. Il problema è aggirabile facendo in modo che questi elementi siano iniettati nell’html tramite uno script mediante una normale istruzione document.write. A questo punto però dovremo fare attenzione a racchiudere il contenuto da scrivere all’interno di una sezione CDATA perchè per gli script Java il carattere “< ” indica un reindirizzamento. Al termine il codice deve risultare così.
1 2 3 | <script type="text/javascript" language="javascript"> document.write('<div data-href="<?php the_permalink() ?>" data-layout="standard" data-send="true" data-width="450" data-show-faces="false"></div>'); </script> |
Al termine, ancora una volta, avrete la vostra convalida.
Una delle pratiche più fastidiose messe in campo da produttori di contenuti, siano essi blogger o editor di siti più complessi, è quella dell’ Hot-linking: ovvero inserire nelle loro pagine il link diretto alle immagini ospitate dal sito, e quindi dal server, di altri. Generalmente questa tecnica deriva da dei banali “copia e incolla” dei contenuti per metterli da qualche altra parte: già questo è scorretto … ma pazienza. Quello che da fastidio invece è il fatto che ogni volta che il contenuto clonato o copiato viene visualizzato da un browser, le immagini vengono invece recuperate dal sito, e quindi dal server, originario il quale è come se fungesse da semplice cartella condivisa per i file: non solo quindi vi hanno fregato il contenuto ma dovreste pure regalare “banda” a chi non si è nemmeno preso la briga di scaricare le immagini e di linkarle in modo corretto.
Se il vostro sito è ospitato da un web server Apache è possibile bloccare questo comportamento scorretto utilizzando un file .htaccess oppure, meglio, direttamente il file di configurazione del sito letto da Apache. In pratica si tratta di istruire Apache a bloccare l’accesso a tutte le immagini ospitate nel sito di cui venga fatta richiesta senza che sia indicato come Referer (ovvero come sito di origine) il sito origine stesso.
Mi spiego meglio : ogni volta che un browser legge una pagina html, prima legge il contenuto del codice html stesso e poi inizia a recuperare tutti gli oggetti linkati dal codice stesso come ad esempio fogli di stile (CSS), script in vari linguaggi ed anche, ovviamente le immagini. E quando il browser fa richiesta al server di una determinata immagine indica anche quale sia la pagina (e quindi l’URL) sul quale sta lavorando o dalla quale proviene: questa indicazione si chiama “Referer”. Quindi per impostare il blocco basta che il Referer sia diverso dall’URL del vostro sito per impedire la visualizzazione delle immagini.
Per iniziare è necessario accertarsi che sul server che ospita il vostro sito sia installato e disponibile il modulo setenvif : se avete dei dubbi chiedere al supporto tecnico del vostro servizio di hosting. A questo punto potete inserire nel file di definizione del vostro sito all’interno di Apache la seguente direttiva:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 | <FilesMatch "(?i)^.*\.(ico|flv|jpg|jpeg|png|gif|js|css)$"> SetEnvIfNoCase Referer "^http://www.an-lan.it/" locally_linked=1 SetEnvIfNoCase Referer "^http://www.an-lan.it$" locally_linked=1 SetEnvIfNoCase Referer "^http://an-lan.it/" locally_linked=1 SetEnvIfNoCase Referer "^http://an-lan.it$" locally_linked=1 SetEnvIfNoCase Referer "^$" locally_linked=1 Order Allow,Deny Allow from env=locally_linked </FilesMatch> |
Ovviamente questo esempio riporta l’utilizzo del mio nome a dominio. Per il vostro dominio dovrete sostituire il vostro nome con e senza www.
Cosa dice effettivamente questa direttiva ? Per tutti i file che hanno una estensione di tipo immagine (e anche css) se il valore Referer passato dal browser non è un url del sito, allora nega la visualizzazione.
Semplice no ?
Attenzione ! Questa impostazione non impedisce in nessun modo che vi copino le immagini (e anche i contenuti) per incollarli da qualche altra parte, ma almeno non farete da prestatore di banda per utenti a sbafo !