01
Feb
2010
Inserito da: Andrea Lanfranchi in: Mondo IT
Mentre sto attendendo che il corriere consegni il pacchetto di Dell con il quale dovrei ricevere l’upgrade gratuito a Windows 7, ho voluto fare una ricerchina per vedere se l’annoso problema di una lentezza mostruosa nella copia dei file via rete sperimentata già con Vista fosse stato risolto.
Con mia grande sorpresa … no !!
Inserendo in Google i classici termini “slow network copy Windows 7” si trovano ancora decine di migliaia di post irrisolti, inseriti da persone ormai disperate, il più delle volte arrese. Eppure questo secondo approfondimento ha portato i suoi frutti. Ho trovato una soluzione, illustrata per Windows 7, che, almeno per la mia configurazione, ha risolto il problema. Consideratelo quindi come un ulteriore tentativo di porre rimedio ad una delle tante annoyances di Windows Vista : non ne cercherò altri perchè, ripeto, ora finalmente la copia dei miei file anche di grandi dimensioni con Vista ( e spero anche con 7 ) funziona a velocità cristiane.
Ecco dunque come procedere (Windows Vista)
"netsh int ip show offload
” (senza virgolette). Dovrebbe apparire un output simile al seguente:
Interfaccia 1: Loopback Pseudo-Interface 1
Interfaccia 7: Connessione alla rete locale (LAN)
Checksum ipv4 transmit supportato.
Checksum udp transmit supportato.
Checksum tcp transmit supportato.
LSO tcp supportato.
Checksum ipv4 receive supportato.
Checksum udp receive supportato.
Checksum tcp receive supportato.
netsh int ip set global taskoffload=disabled
“. Come unico output dovreste ricevere un OK.ncpa.cpl
” (viene avviata l’applet di gestione delle connessioni di rete)netsh int ip show offload
. Questa volta, a parte l’elenco delle interfacce, non dovrebbe apparire alcun messaggio di stato.
29
Gen
2010
Inserito da: Andrea Lanfranchi in: Mondo IT
Sono un paio d’anni che usiamo, con soddisfazione, Scalix sia per la nostra struttura, che per quella dei nostri clienti. Innumerevoli sono i vantaggi offerti da Scalix rispetto ad Exchange:
Ovviamente anche Scalix, dato che il suo competitor è proprio Exchange, cerca di combattere nello stesso campo (Windows), offrendo un sistema di autenticazione integrato SSO (Single Sign On) basato su Active Directory: in pratica l’accesso a Scalix tramite Outlook avviene nell’ambito delle credenziali di accesso a Windows (esattamente come Exchange).
Anche Scalix comunque, come tutti i server di posta, soffre. E soffre si di un male che non ha nulla a che vedere con l’aspetto tecnico: la “pigrizia” degli utenti. Pigrizia che porta a mantenere nelle caselle postali migliaia di messaggi, risalenti alla notte dei tempi, nell’eterna convinzione che prima o poi mi serviranno anche queste mail vecchie. Tutto questo trasforma il server di posta in un archiviatore mostruoso sul quale gli utenti avranno sempre modo di lamentarsi perchè diventa lento nelle ricerche.
Ovviamente il lavoro dell’archiviatore NON lo deve fare il server di posta. Piuttosto dei servizi specifici che tengano traccia di tutte le email che passano dal server e le organizzino in archivi debitamente indicizzati che poi andranno interrogati successivamente. Tenendo la posta “archiviata” a parte è poi possibile tenere il mail server “snello” con dei clean-up periodici (magari settimanali) che eliminino dalle mailbox tutto quello che non è lavoro quotidiano.
La nostra scelta è caduta su MailArchiva, un software open, disponibile sia in versione “community” (gratuita) sia in versione “enterprise” (a pagamento). Abbiamo adottato la versione community per l’archiviazione della posta.
Sia Scalix che MailArchiva permettono l’integrazione con Active Directory per l’autenticazione degli utenti e la loro configurazione è decisamente alla portata. Tuttavia MailArchiva, se attivata l’autenticazione con Active Directory, non trova nessuna mail per gli utenti. Perchè ? Il motivo è molto semplice. MailArchiva “legge” gli indirizzi email associati all’utente nell’attributo proxyAddresses dello schema di Active Directory (l’impostazione predefinita per chi ha installato Exchange) mentre Scalix scrive gli indirizzi email in un suo attributo nominato scalixEmailAddress. Ne consegue che MailArchiva non sa quali siano le email di pertinenza dell’utente che ha effettuato l’accesso e, a meno che non sia un admin, non ne mostra nessuna. La soluzione proposta dal team di MailArchiva è quella di passare ad un sistema di autenticazione LDAP e di specificare quale sia l’attributo dello schema che specifica l’indirizzo email : a meno che non abbiate la versione Enterprise (a pagamento) è una spina nel sedere.
La vera soluzione è molto più semplice e di facile implementazione. Basta copiare gli indirizzi email presenti nell’attributo scalixEmailAddress e metterli anche nell’attributo proxyAddresses (che è un attributo standard di Active Directory e quindi presente anche se non avete Exchange montato). I due attributi hanno forme sintattiche leggermente diverse ma con un piccolo script (facilmente schedulabile) potete mantenere allineate le informazioni.
Siete pigri ? … vabbè … ecco lo script per farlo.
Scarica lo zip ed estrai il contenuto (incluse sottodirectory) in una cartella di tua scelta. Per lanciare l’allineamento tra i due attributi basta eseguire, da una macchina membro del dominio e nelle credenziali di un utente che ha diritti di scrittura su AD:
cscript ScxPAUtil.wsf
Verrano eseguite le seguenti operazioni :
Semplice e lineare. Ora MailArchiva “vede” le email corrette.
Si può avere PowerShell su Windows 2000 ? Si
Da dove scarico l’installer di PowerShell per Windows 2000 ? Non lo puoi scaricare perchè non esiste. PowerShell non è nemmeno minimamente supportata per Windows 2000 e vi sono pure dei dubbi sul fatto che sia legale installarla su Windows 2000. E quand’anche riuscissi ad installarla, non ti aspettare che funzioni senza problemi.
Se tutto questo non ti spaventa e vuoi per forza avere PowerShell v. 1.0 sul tuo “vecchio”, fedelissimo e ormai super stabile Windows 2000 … ecco come fare.
WindowsXP-KB926139-v2-x86-ENU.exe /extract
InstallPWS2000.bat
. Lo script copierà i file necessari, genererà gli assembly ed infine li registra nella GAC (Global Assembly Cache). Inoltre crea il collegamento a PowerShell nel menu start.La procedura si conclude qui.
Attenzione. Questa procedura serve solo per l’installazione. Non è previsto uno script per la disinstallazione e non troverai PowerShell installato nella sezione “Add/Remove Programs” del pannello di controllo. Se vuoi rimuovere PowerShell dovrai farlo a mano, seguendo a ritroso i passi scritti nel batch di installazione.
Buona PowerShell a tutti.